Nuovi fenomeni relazionali associati ai social network
Breadcrumbing, ghosting, orbiting, lovebombing e phubbing
I social network costituiscono una risorsa fondamentale per facilitare la comunicazione e offrire numerosi vantaggi in diversi ambiti. Tuttavia, possono anche rappresentare un fattore di complicazione nelle relazioni personali.
Con l’avvento dei social network, il modo di comunicare ha assunto una nuova dimensione, trasformandosi in un mezzo attraverso il quale le relazioni vengono avviate, sviluppate e mantenute nel tempo.
L’uso dei social network per instaurare e mantenere relazioni ha registrato un incremento significativo, in particolare durante l'adolescenza, una fase in cui cresce l’interesse per i legami interpersonali più stretti.
Alcune dinamiche relazionali problematiche sono diventate più evidenti con la diffusione dei social network nelle nostre vite (Stonard et al., 2017). Tra queste, si possono annoverare fenomeni come il breadcrumbing, il ghosting, l’orbiting, il love bombing e il phubbing.
Cosa sono?
1. Breadcrumbing
Si tratta di una strategia in cui una persona mantiene l’interesse e la vicinanza di un’altra con minime dimostrazioni di attenzione. Questo avviene attraverso messaggi sporadici e manifestazioni di interesse occasionali, senza però alcuna reale intenzione di costruire un legame significativo (Khattar et al., 2023).
I comportamenti tipici del breadcrumbing includono:
Un’iniziale fase di seduzione insistente, finalizzata ad attirare l’attenzione e a far credere all’altra persona nella possibilità di una relazione autentica e profonda.
L’invio di segnali ambigui e contrastanti, generando confusione tra le aspettative create e il comportamento effettivo.
L’evitamento del confronto e delle responsabilità, rifuggendo relazioni strette e impegni concreti. (Khattar et al., 2023)
Questa dinamica genera un circolo vizioso che può causare un forte disagio emotivo nella persona che subisce il breadcrumbing, portando a:
Creazione di false speranze e aspettative distorte sull’evoluzione del rapporto (Rodríguez-García et al., 2020).
Sentimenti di confusione, delusione e incertezza, con un impatto negativo sulla soddisfazione personale e un aumento della solitudine e dell’impotenza (Navarro, 2020).
Un indebolimento dell’autostima, favorendo il senso di inutilità e la dipendenza emotiva (Khattar, 2023).
L'insorgenza o l’aggravarsi di sintomi depressivi e ansiosi (Belu et al., 2016).Questa pratica, apparentemente innocua, può dunque avere conseguenze significative sul benessere psicologico della persona coinvolta.
2. Ghosting
Si verifica quando una persona interrompe improvvisamente ogni forma di comunicazione senza fornire spiegazioni, lasciando l’altra parte in attesa di un contatto che non arriverà (LeFebvre et al., 2019).
Questa modalità di interruzione viene spesso scelta per porre fine a una relazione, evitando il disagio e lo stress di un confronto diretto. Anziché affrontare la situazione e chiarire le proprie motivazioni, chi pratica il ghosting sceglie il silenzio come unica forma di distacco.Sebbene il termine sia comunemente associato alle relazioni sentimentali, il fenomeno può manifestarsi anche nelle amicizie o nei contesti lavorativi (Freedman et al., 2018). Inoltre, diversi studi hanno evidenziato un aumento significativo di questa pratica negli ultimi anni, in parallelo con il progresso tecnologico e la diffusione della comunicazione digitale (LeFebvre et al., 2020).
Le principali caratteristiche del ghosting sono:
Interruzione della comunicazione: la persona smette di rispondere a messaggi, chiamate o interazioni sui social network.
Assenza di spiegazioni: chi pratica il ghosting non fornisce alcuna giustificazione sul motivo dell’interruzione.
Interruzione improvvisa e inaspettata: l’interruzione appare incoerente rispetto al comportamento precedente della persona.
Studi recenti (Daraj et al., 2024; Langlais et al., 2024) hanno dimostrato che chi subisce il ghosting può provare:
ansia, tristezza, risentimento, disagio emotivo, confusione;
una riduzione dell’autostima e della fiducia verso gli altri.

3. Orbiting
Si verifica quando una persona (il cosiddetto disengager) interrompe improvvisamente ogni comunicazione senza fornire spiegazioni, ma continua a seguire l’altra parte sui social network, interagendo occasionalmente con i suoi contenuti. Questo può includere azioni come visualizzare le storie su Instagram o mettere “like” ai post. Sebbene la comunicazione diretta venga interrotta, chi subisce questo comportamento percepisce che l’altra persona è ancora presente nella sua vita.
Le persone che subiscono l’orbiting:
Spesso sperimentano un senso di incertezza e confusione, poiché la relazione rimane in sospeso.
Hanno difficoltà a interrompere completamente la relazione, in quanto le interazioni online continuano.
Rischiano di diventare eccessivamente attente alle attività dell’altra persona sui social network.
Possono avvertire una riduzione dell’autostima e della fiducia in sé stessi.
Tendono a provare maggiore ansia e stress, insieme a forti emozioni di rabbia e tristezza.
Pancani et al. (2021)
Lo studio di Pancani e colleghi (2022) ha esaminato le esperienze di persone che hanno subito ghosting, orbiting e rifiuto. I risultati evidenziano che chi affronta ghosting e orbiting sperimenta sorpresa e confusione più spesso rispetto a chi subisce un rifiuto diretto. Inoltre, queste emozioni tendono a essere più intense e prolungate nel tempo, e si accompagnano da un maggiore senso di colpa e da sentimenti più profondi di rabbia e tristezza.

4. Lovebombing
Il lovebombing, traducibile in italiano con l’espressione “bombardamento di amore”, si verifica quando si mostra un’attenzione eccessiva a un partner appena conosciuto in un periodo di tempo molto breve (Beri et al., 2024).
L’eccessiva attenzione, la premura, il fare regali e il far sentire qualcuno straordinariamente apprezzato possono però trasformarsi progressivamente in una manipolazione emotiva utilizzata per stabilire una forma di controllo e dominio.
Come si verifica il lovebombing?
Chi lo attua inizia a mostrare un interesse eccessivo subito dopo l’incontro e desidera approfondire rapidamente la relazione.
Questi gesti fanno sentire l’altra persona amata e desiderata, abituandola a ricevere questa attenzione.
Tuttavia, questi comportamenti finiscono per esercitare controllo sulla persona e isolarla, fino al punto da renderla emotivamente dipendente. La persona che lo subisce potrebbe sentire il desiderio di trascorrere continuamente del tempo con chi la “bombarda” di amore e manifestare crisi di gelosia quando le sue aspettative non vengono soddisfatte, arrivando a limitare le proprie libertà o capacità di prendere decisioni autonome.
Con il tempo, l’intensità dell’interesse iniziale diminuisce improvvisamente e la persona può iniziare a comportarsi in modo più freddo e distante. Se il partner solleva il problema, chi lo pratica potrebbe negare il cambiamento e fare resistenza nell’assumersi la responsabilità delle sue azioni. Inoltre, se percepisce che il partner sta cercando di allontanarsi o liberarsi dalla sua influenza, potrebbe ricorrere nuovamente a manifestazioni di affetto e attenzione per mantenere il controllo.
La persona che subisce il Love Bombing:
può sperimentare una diminuzione dell’autostima e una crescente sensazione di insicurezza;
si sente spesso confusa e in colpa per non riuscire a comprendere i cambiamenti di comportamento;
potrebbe isolarsi socialmente, allontanandosi da amici e familiari;
può manifestare sintomi come depressione e ansia.

5. Phubbing
Il termine phubbing deriva dalla combinazione delle parole “phone” (telefono) e “snubbing” (snobbare) e indica l'atto di utilizzare il telefono ignorando o trascurando l’altra persona durante una comunicazione faccia a faccia (Ivanova et al., 2020). Esempi di phubbing si verificano quando si guarda costantemente lo schermo del telefono, si risponde a un messaggio o si usano i social media mentre si sta parlando con qualcuno.Studi recenti mostrano che circa il 70% delle persone pratica e subisce quotidianamente il phubbing (Al-Saggaf & MacCulloch, 2018; McDaniel & Coyne, 2016), e questo comportamento sta diventando sempre più comune e accettato nella società.L’esposizione al phubbing può avere diversi effetti:
Riduzione della qualità delle relazioni sentimentali, amicali e familiari, indebolendo i legami sociali e facendo sentire l’altra parte trascurata e inutile (Chotpitayasunondh & Douglas, 2018; Roberts et al., 2017; Wang et al., 2017).
Depressione e minore soddisfazione della vita, a causa del costante disinteresse mostrato nei confronti degli altri (Chotpitayasunondh & Douglas, 2018; Ivanova et al., 2020).
Negligenza, insicurezza e problemi di fiducia che emergono nelle relazioni a causa della percezione di essere ignorati (Joy et al., 2024).
I comportamenti che abbiamo descritto sono spesso favoriti da caratteristiche strutturali dei social network, tra cui:
Comunicazione asincrona e disimpegno emotivo: i social network permettono di inviare messaggi senza la necessità di una risposta immediata, riducendo il senso di responsabilità nelle interazioni e facilitando l’interruzione improvvisa dei contatti (ghosting) o la manifestazione di segnali d’interesse senza una reale intenzione di approfondire la relazione (breadcrumbing).
Facilità di connessione e disconnessione: bloccare, silenziare o rimuovere qualcuno è semplice e immediato, incentivando il ghosting e il breadcrumbing, poiché le persone possono “sparire” senza conseguenze dirette.
Cultura della gratificazione istantanea: i like, i messaggi e le reazioni rapide stimolano il bisogno di approvazione e di attenzioni immediate, facilitando una modulazione mirata delle attenzioni per manipolare l’altro (lovebombing) o mantenerne vivo l’interesse (breadcrumbing).
Iperconnessione: l’essere sempre online e connessi riduce il valore delle interazioni, aumentando la possibilità di phubbing, in cui l’uso del telefono ostacola la comunicazione faccia a faccia.

Come promuovere un uso consapevole dei social network?
Le relazioni sociali e l’uso dei social media sono particolarmente rilevanti durante l’adolescenza, una fase cruciale nello sviluppo delle relazioni interpersonali e della costruzione dell’identità. In questo periodo, l’uso diffuso dei social network può influenzare profondamente il benessere psicologico dei giovani.
Per educare a un uso sano, è fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza digitale, insegnando a proteggersi, stabilire limiti sani e riconoscere l'impatto delle relazioni sui social. Investire in programmi di formazione che coinvolgano sia gli adolescenti che i genitori è essenziale per sviluppare le competenze necessarie a navigare nel mondo digitale in modo consapevole e sicuro. Questi percorsi formativi devono fornire gli strumenti per gestire in modo equilibrato la presenza online e dare ai genitori le risorse per supportare i propri figli in un ambiente digitale sicuro.
In questo contesto, l’Istituto di Psicosomatica Integrata (IPSI) è da anni impegnato in interventi nelle scuole per sensibilizzare gli studenti sui rischi psicologici legati all'uso dei social network. Inoltre, organizziamo workshops e incontri per genitori, aiutandoli ad acquisire consapevolezza sulle dinamiche digitali e a diventare guide efficaci per i propri figli nell’approccio al mondo online. Offriamo anche un servizio di consulenza psicologica, creando spazi di ascolto per affrontare le nuove forme di disagio relazionale che emergono dalle interazioni digitali.
Il nostro approccio mira a supportare i giovani e le loro famiglie nel superare le difficoltà legate ai fenomeni digitali, promuovendo un benessere psicologico sano e consapevole.
Bibliografia
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